Se amate l’anticonformismo e l’originalità, la Ribera è il quartiere che fa per voi, così liberale e ribelle.
Qui nel secolo scorso sono nati i movimenti politici dei lavoratori, quelli degli anarchici e dei nazionalisti Catalani.
Fra le sue strade pittoresche e claustrofobiche vedrete tanti giovani artisti in azione e potrete osservare le nuove tendenze: il quartiere è un tripudio di festival, balli, attività sociali e decorazioni per le strade.
E’ un vero piacere passeggiare per i vicoli, ammirare le vetrine di talenti sconosciuti, le originali gallerie d’arte e sorseggiare un aperitivo seduti nelle belle piazzette nascoste o su una delle terrazze della città.
Alle attrazioni principali quali Museo Picasso1, Palau de la Música Catalana2, Basilica di Santa Maria del Mar3, allo Zoo di Barcellona4 e ai musei Moco5 e Banksy6 abbiamo dedicato un approfondimento completo.
Il Parc de la Ciutadella è il polmone verde di Barcellona ma al contempo ospita testimonianze e monumenti costruiti in occasione dell’Expo 1888.
Il Parc de la Ciutadella, vero e proprio polmone verde di Barcellona, non è un parco ordinario. Deve il suo nome al fatto che fu edificato sugli antichi terreni della fortezza cittadina, a immagine e somiglianza dei Jardins de Luxembourg di Parigi.
La demolizione della cittadella militare avvenuta nel 1869, costruita un secolo prima da Filippo V, è stata significativa per il boom di Barcellona con le sue attrazioni per l’Esposizione Universale del 1888. Il risultato è stato un parco che l’architetto Josep Fontseré ha adattato alle esigenze della famosa fiera.
Nelle vicinanze è possibile noleggiare una barca a remi per remare nel laghetto, mentre è possibile partecipare a visite guidate gratuite, in catalano e spagnolo, che si tengono il sabato e la domenica. Per il pubblico c’è la Escala d’Honor (scala d’onore) e le varie sale solenni che portano al Saló de Sessions, l’auditorium semicircolare in cui si riunisce il Parlamento.
Il lato del Passeig de Picasso del Parc de la Ciutadella è fiancheggiato da numerosi edifici costruiti per l’Esposizione Universale, o poco prima. A sud si trovano diversi musei, mentre a nord-ovest del parco, il Passeig de Lluís Companys è limitato dal modernista Arc de Triomf, progettato da Josep Vilaseca.
Quel che rimane dell’Expo 1888 è ancora visibile oggi al Parc de la Ciutadella, con edifici come il Castell dels Tres Dragons, che occupa lo spazio originale progettato per la mostra di Domènech i Montaner, la cascata e il lago, disegnate da Fontseré, la bella casa-pianta, la Umbracle, e la casa di vetro, l’Hivernacle.
Lo Zoo di Barcellona si trova sul lato opposto del Parc de la Ciutadella sin dal 1892, mentre il Parlamento catalano si trova invece nella piazza d’Armi, presso l’ex arsenale militare. Nelle vicinanze, è possibile vedere una replica di “El Desconsol” di Josep Llimona, che è una delle più importanti opere di arte pubblica nel parco. Si trova al centro del giardino antistante e rappresenta una donna apparentemente dal cuore spezzato.
Un mammut gigante e un palco sono gli altri elementi che sorprendono i visitatori di questo parco straordinario nel centro di Barcellona, che si estende su una superficie di 18 ettari. La cascada monumental (cascata) nei pressi del Passeig de Pujades, creata tra il 1875 e il 1881 da Josep Fontsere con l’aiuto di un entusiasta giovane Gaudí, è una combinazione statuaria di aspre rocce, vegetazione e acqua tonante, tutti completamenti artificiali.
Anche Barcellona ha il suo arco di trionfo, noto con il nome catalano di Arc de Triomf, che però non celebra vittorie in guerra ma era l’ingresso, si può davvero dire trionfale, all’Esposizione Universale che si tenne in città nel 1888.
Si tratta di un monumento singolare, divenuto il simbolo della modernità di Barcellona alla fine dell’Ottocento. Progettato dall’architetto Josep Vilaseca ha un impianto classico ma è costruito in mattoni ed è decorato in stile neo-mudejar, tanto in voga all’epoca della costruzione. La singolare combinazione del mattone, materiale raramente usato in opere architettoniche commemorative, e delle elaborate decorazioni fa di questo monumento qualcosa di unico.
Prendetevi un break da musei e monumenti e regalatevi una giornata di divertimento in famiglia visitando lo Zoo di Barcellona nel Parc de la Ciutadela. Aperto nel 1892, lo zoo è oggi un importante centro di studio, ricerca e conservazione nonché un’attrazione turistica visitata da oltre un milione di visitatori ogni anno.
È diviso in 11 aree dedicate a diverse specie ed ecosistemi, per un totale di circa 4000 animali appartenenti a 400 specie diverse, comprese alcuni rarissimi esemplari di specie in via di estinzione. Gli animali simbolo della storia dello zoo sono il gorilla bianco Snowflake e l’orca Ulisse.
Il Mercato del Born è uno spazio molto importante per la città, e la sua ristrutturazione ha portato alla luce tracce del passato medievale di Barcellona.
Il Mercato del Born è un ex mercato pubblico e attualmente uno degli edifici in ferro più importanti di Barcellona. Si trova nella parte sud-est del quartiere de la Ribera, ed è la piazza coperta più grande d’Europa; la costruzione dell’edificio ha segnato l’inizio del periodo modernista nell’architettura catalana.
L’edificio del Mercato del Born ha una forma rettangolare, con due edifici a cupola che si intersecano e 4 navate più piccole; la struttura viene supportata da colonne in ferro con un tetto piatto ricoperto da piastrelle di vetro trasparente.
L’edificio fu progettato nel 1873 dall’architetto Antoni Rovira, il quale progettò anche il Mercat de Sant Antoni, e fu costruito tra il 1874 e il 1878 sotto la supervisione dell’ingegnere Josep Maria Cornet i Mas.
Il Mercato del Born avviò le sue operazioni nel 1878 e da lì divenne il mercato più importante di Barcellona fino al 1971, anno in cui cessò le sue attività di vendita all’ingrosso in favore dell’apertura del Mercabarna, situato nella Zona Franca della città.
Il Mercato del Born inserito nel tessuto del quartiere
Negli ultimi anni la zona attorno al mercato ha preso il nome di El Born. E’ una zona densa di ristoranti, bar e piccoli negozi locali, molto attiva e piena di vita di giorno e di notte, frequentata specialmente dagli abitanti del posto. Nonostante questo nome colloquiale dato al quartiere, esso è ancora ufficialmente chiamato La Ribera.
Dopo la chiusura del 1971 i lavori di restauro del Mercato del Born partirono e terminarono svariate volte: ogni nuovo governo cittadino che si succedeva aveva infatti un’idea diversa per pianificare l’uso di uno spazio così grande.
Il mercato cadde in uno stato di abbandono e venne restaurato dal 1977 al 1981 sotto la direzione dell’architetto Pere Espinosa. Nel 2002 presero il via i lavori per trasformare il Mercato del Born nella biblioteca provinciale di Barcellona ma durante gli scavi vennero riportate alla luce numerose rovine della Barcellona medievale; fu così deciso di preservarle e spostare il progetto della biblioteca in un’altra zona della città.
A oggi l’edificio del Mercato del Born copre queste rovine archeologiche che erano parte del quartiere della Ribera, demolite all’inizio del 18° secolo dopo la sconfitta della Catalogna nella guerra di successione del 1714. Questa porzione del quartiere fu demolita per fare spazio alla costruzione della Ciutadella, struttura militare voluta dal nuovo re spagnolo Filippo V.
Il piano definitivo per il restauro dell’edificio, che finalmente fu messo in atto nel 2013, consisteva nell’esporre le rovine sotterranee ai visitatori, preservando lo spazio circostante per sfruttarlo come centro culturale, ristorante e come museo della guerra di successione. Allo stesso tempo, è possibile adesso per i pedoni passare liberamente attraverso il Passeig del Born attraverso l’altro lato che conduce al Parc de la Ciutadella.
L’inaugurazione ufficiale del nuovo Mercato del Born si ebbe l’11 settembre 2013, il giorno del 299° anniversario della caduta di Barcellona a seguito del suo assedio che segnò la fine della Catalogna indipendente, e l’inizio di quasi tre secoli di soppressione dell’autonomia catalana da parte del Regno di Spagna.
Carrer de Moncada è una tra le vie storiche del centro della Barcellona storica, ornata da palazzi gotici ma anche medievali, rinascimentali e barocchi.
Carrer de Montcada è la famosa “via dei palazzi” del quartiere La Ribera. La strada, appunto “carrer”, custodisce opere gotiche come il quattrocentesco Palau Aguilar, sede del Museo Picasso, o il Palau de Cervelló. Si tratta di uno dei primi esempi di urbanistica in città, infatti questa zona era il cuore commerciale della Barcellona medievale.
Cinque dei palazzi sul lato est della strada sono stati collegati per ospitare il Museu Picasso. Dall’altra parte della strada, altri edifici ospitano quello che oggi è il Museu de Culture del Mon de Barcelona. Non solo gotico ma anche palazzi medievali, rinascimentali e barocchi, le cui prestigiose porte si aprono per rivelare i loro bei cortili di pietra. Questi gioielli testimoniano il passato ricco e glorioso medievale di Barcellona, del resto questa è la strada principale che durante la storia passata della città ospitava le famiglie nobili della zona.
Carrer de Montcada conserva ancora numerosi esempi di palazzi medievali, come il Palau Aguilar, Palau Meca e Palau Baró de Castellet, che ospita il Museu Picasso di Barcellona , e quelli rinascimentali, tra cui il Palau de Cervelló e le belle barocche Palau Dalmases.
Gli sviluppi di Carrer de Montcada possono essere fatti risalire al 12° secolo, quando alla dinastia dei Baroni di Montcada fu data in concessione questa terra dai Re di Catalogna come segno di gratitudine per il sostegno che avevano dato al Re Ramon Berenguer IV nella conquista di Tortosa.
Durante questo periodo, nobili e mercanti di Barcellona, che avevano fatto la loro fortuna in mare, iniziarono a costruire le loro magnifiche case proprio qui. Sono ville o palazzi, molti dei quali costruiti in stile gotico catalano intorno ad un cortile centrale che conduce al primo piano tramite una scalinata molto ben curata.
Quando si cammina lungo Carrer de Montcada, sotto le gallerie con i loro soffitti a volta, si può rivivere l’atmosfera del leggendario passato medievale di Barcellona, come durante la visita a gallerie d’arte e musei. La via, bella e ricca di storia, offre spunti a non finire grazie le sue attrazioni e ai suoi scorci, in fondo si tratta della via commerciale più ambita dei secoli scorsi.
Adesso offre non solo storia ma anche attività ludiche e ricreative, suggestivi bistro e locali dove mangiare e bere gustandosi il bell’ambiente circostante. Alla fine del 19° e del 20° secolo, la strada ha subito alterazioni significative smettendo di essere considerata la zona residenziale più richiesta. Nel 1947, inoltre, è stata dichiarata patrimonio storico-artistico.
Lo sapevate che gli spagnoli sono ghiottissimi di cioccolato? A questa dolce specialità la Barcelona Confectionery Guild (il sindacato dei pasticceri) ha dedicato un intero museo, chiamato in catalano Museo de la Xocolata.
Il museo ripercorre la storia del cioccolato dall’arrivo in Europa fino ad oggi, ma più coinvolgenti dell’esposizione permanente sono i numerosi workshop organizzati dal museo. Ce n’è per tutte le età. Qualche esempio? I più piccolini potranno dipingere con la cioccolata, mentre i grandi potranno imparare ad abbinare cioccolata e vino.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo
Nonostante sia praticamente a due passi dalla Cattedrale, viene spesso ignorato dai turisti, eccezion fatta per quelli che visitano il Museo di Picasso che sono costretti a percorrere le sue strette stradine. Ma è un errore davvero grande perdersi questa zona di Barcellona in quanto è davvero autentica, molto ben tenuta e frequentata da tantissime persone del posto, che ogni sera si riversano in strada e affollano locali, bar e ristoranti.
Qui c’è una vastissima scelta di ristoranti e tapas bar, in molti dei quali si possono mangiare i “pintxos“. Un “pintxo” (in catalano, “pincho” in spagnolo) non è altro che uno stuzzicadenti, usato per tenere insieme un piccolo panino e i suoi ingredienti voluminosi. Se ne mangiano quanti se ne vuole, e alla fine il cameriere conta gli stuzzicadenti rimasti nel piatto per stabilire il prezzo della cena: spesso un pintxo costa un euro o poco più, rendendo così la cena economica e divertente.
Ci sono tantissimi altri ristoranti nella Ribera che propongono cucine spesso ricercate ma anche etniche, messicane, giapponesi, thai e fusion.
Se volete pernottare nel quartiere La Ribera, ecco le strutture che vi consigliamo.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.